Quando si parla di protezione del patrimonio, ci sono diversi strumenti che si possono utilizzare: tra i più diffusi ci sono il trust, la holding e la società semplice.
Spesso questi termini spaventano perché sembrano complicati o troppo “tecnici”, ma in realtà si tratta di soluzioni pratiche, che possono fare davvero la differenza per un imprenditore o una famiglia che vuole mettere al sicuro ciò che ha costruito con anni di lavoro.
In questo articolo ti spiego in parole semplici cos’è un trust, come funziona e quali sono le principali differenze rispetto a holding e società semplice.
Lo faremo con esempi concreti, così sarà chiaro capire quando conviene usare l’uno o l’altro.
Che cos’è un trust
Il trust è uno strumento giuridico che permette a una persona (chiamata disponente) di affidare parte del proprio patrimonio a un soggetto di fiducia (detto trustee).
Questo soggetto ha il compito di gestire i beni non per sé stesso, ma nell’interesse di uno o più beneficiari stabiliti in anticipo.
In pratica, chi istituisce un trust decide di separare alcuni beni dal proprio patrimonio personale.
Questi beni non sono più legalmente suoi, ma non vanno nemmeno al trustee: vengono messi “in una scatola” separata e gestiti secondo le regole decise dal disponente.
Esempio semplice di trust
Immagina un imprenditore che vuole proteggere alcuni immobili e le quote della sua azienda per i figli.
Teme che, in caso di problemi o debiti legati all’attività, questi beni possano essere intaccati.
Con un trust, trasferisce quegli immobili e quelle quote in una struttura separata: il trustee li gestirà seguendo le regole scritte nell’atto di trust, ad esempio garantendo una rendita ai figli o mantenendo intatta la proprietà fino a quando non saranno adulti.
In questo modo, anche se l’imprenditore dovesse affrontare difficoltà personali o aziendali, quei beni restano protetti e non possono essere aggrediti dai creditori.
I vantaggi del trust
- I beni vengono separati dal patrimonio personale del disponente e non possono essere toccati da eventuali creditori.
- Permette di stabilire regole molto precise su come i beni devono essere gestiti e utilizzati.
- Facilita il passaggio generazionale, evitando litigi o divisioni complicate tra eredi.
- Può essere usato anche per situazioni particolari, come garantire assistenza economica a un familiare con disabilità.
Trust, holding e società semplice: le differenze spiegate bene
Ora che è più chiaro cos’è un trust, vediamo come si differenzia dagli altri due strumenti più diffusi in Italia: la holding e la società semplice.
Anche se tutti e tre servono, in modi diversi, a proteggere il patrimonio, hanno finalità e funzionamenti molto diversi.
La holding
La holding è una vera e propria società, che serve a detenere e gestire partecipazioni in altre imprese.
Non produce beni o servizi direttamente, ma controlla e coordina le aziende del gruppo.
Esempio: un imprenditore possiede una fabbrica, un negozio e una società immobiliare.
Con una holding può gestire tutte e tre da un unico “piano alto”, separando i rischi.
Se il negozio dovesse fallire, i problemi non ricadrebbero automaticamente sulla fabbrica o sugli immobili.
In poche parole, la holding è perfetta per chi ha più aziende e vuole un controllo centralizzato e sicuro.
La società semplice
La società semplice, al contrario, non può svolgere attività commerciale. È molto più snella e viene usata soprattutto per amministrare patrimoni familiari, come immobili o investimenti. È meno “sofisticata” di una holding, ma più economica e facile da gestire.
Esempio: una famiglia possiede cinque appartamenti. Costituendo una società semplice, gli immobili vengono gestiti come patrimonio comune, protetto da eventuali problemi personali di uno dei membri. In più, quando arriverà il momento della successione, il passaggio agli eredi sarà molto più ordinato.
Il trust
Il trust non è una società come la holding o la società semplice: è un rapporto fiduciario.
Si affida la gestione dei beni a una persona di fiducia, il trustee, che deve rispettare regole molto precise e pensare all’interesse dei beneficiari.
La forza del trust è che i beni vengono completamente separati dal patrimonio personale di chi lo crea: è come metterli in una cassaforte giuridica.
I costi di creazione e gestione
Un aspetto spesso trascurato, ma molto importante nella scelta tra trust, holding e società semplice, riguarda i costi di creazione e gestione.
Ogni strumento ha oneri diversi e va valutato anche in base al budget e alla complessità del patrimonio da proteggere.
Costi della holding
La costituzione di una holding richiede un atto notarile, la registrazione e tutte le spese tipiche di una società di capitali (ad esempio una SRL).
Ciò significa sostenere costi iniziali per la costituzione e costi annuali per la gestione contabile, fiscale e societaria.
Una holding è quindi più onerosa, ma adatta a patrimoni complessi e a chi gestisce più aziende.
Costi della società semplice
La società semplice è il modello più economico: può essere costituita con un contratto anche molto semplice e non richiede capitale minimo.
I costi di gestione annuali sono bassi, limitandosi spesso alla dichiarazione fiscale e a una contabilità ridotta.
È quindi ideale per famiglie che vogliono proteggere immobili o investimenti con costi contenuti.
Costi del trust
Il trust può avere costi variabili, che dipendono dalla complessità dei beni conferiti e dalla professionalità del trustee.
La costituzione richiede un atto scritto, spesso con l’assistenza di un notaio o di un avvocato, e comporta oneri fiscali specifici.
Inoltre, il trustee ha diritto a un compenso per la gestione.
Il trust è lo strumento più flessibile e personalizzabile, ma anche quello che richiede maggiori attenzioni e costi di gestione.
Quando scegliere trust, holding o società semplice?
Ogni strumento ha il suo campo di applicazione ideale:
- Holding: utile per chi possiede più aziende e vuole separare i rischi e avere una regia unica.
- Società semplice: perfetta per famiglie che vogliono gestire in modo ordinato immobili e investimenti, senza complicazioni.
- Trust: ideale per chi vuole la massima protezione e una gestione personalizzata, ad esempio per il passaggio generazionale o per garantire rendite sicure ai propri cari.
Conclusione
La protezione del patrimonio è una necessità per chiunque abbia costruito valore nel tempo, che si tratti di aziende, immobili o investimenti. La scelta tra trust, holding e società semplice dipende dagli obiettivi e dalla situazione specifica.
Con il supporto di professionisti esperti, è possibile individuare la soluzione migliore e costruire una struttura che difenda i beni, garantisca continuità familiare e permetta di affrontare il futuro con maggiore serenità.
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